Tantra nel Buddhismo: Definizione Generale e Origini
Cos’è il Tantra nel Buddhismo?
Nel contesto buddhista, Tantra si riferisce a un insieme di insegnamenti segreti o esoterici che rappresentano una parte evoluta del pensiero e della pratica spirituale. Questi insegnamenti si sono sviluppati successivamente nella storia del Buddhismo, prendendo spesso ispirazione da pratiche tantriche dell’Induismo (tra cui rituali, mantra, visualizzazioni e l’uso di simboli mistici).
Caratteristiche principali del Tantra Buddhista
Segretezza e iniziazione: I Tantra sono insegnamenti trasmessi tradizionalmente in modo riservato, da maestro a discepolo iniziato, e non sono divulgati apertamente al pubblico.
Pratiche avanzate: Includono tecniche come meditazioni su divinità, mantra, mudra, mandala, visualizzazione, e rituali specifici.
Scopo: Accelerare il percorso di illuminazione trasformando direttamente la mente e le energie del praticante.
Origini e sviluppo
I Tantra buddhisti nacquero nel periodo tardo della storia buddhista (principalmente dal VII secolo in poi), soprattutto in India e successivamente nel Tibet, quando le pratiche esoteriche indù (Śaiva e Shakta) iniziarono a integrarsi con il Buddhismo Mahayana, dando vita al veicolo tantrico chiamato anche Vajrayāna (Veicolo del Diamante).
Differenza tra Tantra e Sutra nel Buddhismo
Sutra: Insegnamenti espliciti accessibili a tutti, basati su principi etici, meditativi e filosofici.
Tantra: Insegnamenti esoterici riservati, strutturati su simbolismo, pratiche rituali e trasmissione diretta dal maestro al discepolo.