Storia dello yoga – Dalle origini ascetiche al mondo moderno

Lo yoga, nella sua lunga e complessa storia, ha attraversato fasi diverse, trasformandosi da disciplina ascetica in sistema filosofico e spirituale articolato. Le ricerche storiche più aggiornate collocano le sue prime tracce attorno al IX secolo a.C., ma la forma che oggi conosciamo è il risultato di secoli di evoluzione, dialogo e adattamento.

1. Le origini ascetiche nel mondo jaina

Secondo le ricostruzioni attuali, le prime forme di disciplina yogica si sviluppano nell’ambiente jaina attorno al IX sec. a.C.. Si tratta di un addestramento ascetico orientato a mokṣa, la liberazione dal ciclo del duḥkha (sofferenza) e delle rinascite. Le pratiche includono controllo dei sensi, respiro, meditazione profonda e distacco radicale dal mondo.

2. Le Upaniṣad – Il respiro e l’ātman

Nella prima metà del I millennio a.C., le Upaniṣad brahmaniche introducono riflessioni più interiori sul prāṇa (respiro vitale) e sull’ātman (sé). Questi testi, pur nascendo dal ritualismo vedico, mostrano chiaramente influenze śramaṇa extra-vediche. Il respiro diventa veicolo di consapevolezza e connessione con l’assoluto, anticipando temi centrali dello yoga classico.

3. Buddhismo, Jainismo e l’assimilazione delle pratiche

Tra il V e il II secolo a.C., molte delle idee e tecniche yogiche vengono rielaborate nei testi buddhisti e jainici, come parte dei loro sistemi di meditazione e liberazione. Il concetto di cessazione del desiderio, il controllo dell’attenzione, la disciplina del corpo e della mente si sviluppano parallelamente e talvolta in dialogo con lo yoga vedico.

4. Lo yoga sistematico di Patañjali

Tra il II secolo a.C. e il V secolo d.C., lo yoga viene sistematizzato nel Patañjalayogaśāstra, attribuito a Patañjali. Questo testo, fondamentale per la storia dello yoga, struttura la disciplina in otto stadi (aṣṭāṅga-yoga):

yama – principi etici
niyama – pratiche personali
āsana – postura
prāṇāyāma – controllo del respiro
pratyāhāra – ritiro dei sensi
dhāraṇā – concentrazione
dhyāna – meditazione
samādhi – assorbimento meditativo

In questo contesto, lo yoga diventa sistema filosofico e metodo meditativo per la liberazione (kaivalya).

5. Il Medioevo indiano – Tantra e Haṭhayoga

Dal Medioevo in poi (circa dal VII secolo), emergono nuove correnti yogiche: Tantra, Nātha-yoga e Haṭhayoga. Queste tradizioni ampliano la prospettiva dello yoga classico, includendo pratiche corporee ed energetiche come:

mantra – suoni sacri ripetuti con devozione
mudrā – gesti simbolici e sigilli energetici
bandha – contrazioni muscolari per dirigere l’energia

Lo scopo non è solo il samādhi, ma anche la trasformazione profonda del corpo e delle percezioni. La coscienza e l’energia diventano oggetto di pratica esperienziale.

6. Lo yoga incontra l’Occidente

A partire dalla metà del XIX secolo, con l’arrivo della filologia sanscrita e degli studi orientalisti in Europa, i testi yogici vengono tradotti e resi accessibili in Occidente. Figure come Vivekananda, Aurobindo e Krishnamacharya svolgono un ruolo chiave nel reinterpretare lo yoga per un pubblico moderno, preparandone la diffusione globale nel XX secolo.

Nel tempo, lo yoga assume forme diverse: fisiche, meditative, terapeutiche, spirituali. Ma le sue radici antiche, se conosciute e rispettate, possono ancora offrire strumenti profondi per la salute e la trasformazione personale.

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Dal silenzio delle foreste antiche alle città contemporanee

Lo yoga non è nato da un solo gesto o da un unico testo. È cresciuto nel tempo, nutrendosi di dialoghi, esperienze e ricerca spirituale. Conoscerne la storia significa onorarne la profondità e praticarlo con maggiore consapevolezza.

Per approfondire:

Bronkhorst J. Yoga Powers, Cambridge University Press, 2012
Olivelle P. The Early Upaniṣads, Oxford University Press, 1998
Maas PA. A Concise Historiography of Classical Yoga Philosophy, J Indian Philos. 2013
Samuel G. The Origins of Yoga and Tantra, Cambridge University Press, 2008
McEvilley T. The Shape of Ancient Thought, Allworth Press, 2002